venerdì 12 aprile 2013

Visita Guidata Roma Sotterranea: S.Clemente (Basilica e sotterranei) + Domus Romane al Celio - SABATO 4 MAGGIO ore 15.00 - Prenotazioni obbligatorie - guidaturisticaroma@libero.it - 380.9035041


APPUNTAMENTO alle ore 15.00 METRO COLOSSEO 
Passeggiata - Itinerario guidato "insolito" fino a destinazione!
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: guidaturisticaroma@libero.it - oppure chiamando il 380.9035041 - specificando nome, cognome, numero ed età dei partecipanti (compresi eventuali minori) ed un recapito telefonico per essere ricontattati.
INFO & COSTI
DOMUS ROMANE al CELIO: 
Intero € 6.00 
Rid.(12-18 anni e over 65) € 4.00
Gratuito (bambini fino anni 12 accompagnati) 
SCAVI SAN CLEMENTE: 
Intero € 5.00 
Rid.(studenti min.26 anni) € 1.50

DIRITTI PRENOTAZIONE 
€ 1.50
VISITA GUIDATA € 8.00






Roma Sotterranea: Basilica + SOTTERRANEI S.Clemente - Prossimi appuntamenti - Prenota il tuo tour - guidaturisticaroma@libero.it


Della vita di San Clemente si sa ben poco (92-101 AD). Secondo il più antico elenco dei vescovi di Roma, fu il terzo successore a San Pietro.
Fu l’autore di una famosa Lettera ai Corinti, scritta intorno al 96 a nome della Chiesa di Roma per metter fine d’autorità ai disordini avvenuti in seno alla Chiesa di Corinto. La lettera è uno dei primi testimoni all’autorità della Chiesa di Roma e fu tenuta in così alta considerazione che, verso il 170 e ancora nel corso del VI secolo, a Corinto ne veniva data pubblica lettura, insieme con il Vangelo.
San Clemente è onorato come martire: documenti dal IV secolo raccontano come S. Clemente, durante l’impero di Traiano (98-117), fu condannato all’esilio in Crimea e ai lavori forzati nelle miniere. Ivi la sua attività missionaria tra i soldati e i compagni di prigionia incontrò tale successo che i Romani lo legarono ad un’ancora e lo gettarono nel Mar Nero. Qualche tempo dopo le acque si ritrassero rivelando una tomba costruita dagli angeli i quali avevano ricuperato il corpo del santo e gli avevano dato sepoltura.
L’altare maggiore della basilica è costruito sulla confessio o tomba di martire nella quale si trova un’urna contenente le presunte reliquie di San Clemente e di S. Ignazio.
Fino a cento anni fa era opinione generale che l’attuale Basilica di San Clemente fosse la stessa a cui si riferiva S. Gerolamo nel 392 quando egli scriveva che nominis eius memoriam usque hodie Romae extructa ecclesia custodit.

Ma nel 1857 il Padre Joseph Mullooly, O.P., allora Priore di San Clemente, cominciò dei lavori di scavo sotto alla basilica attuale nel corso dei quali non solo scoprì la basilica originaria, del IV secolo, immediatamente al di sotto, ma anche, ad un livello ancora più basso, i resti di costruzioni più antiche ancora, del I secolo.
A questo terzo livello di San Clemente troviamo due edifici. Il meno pretenzioso è una costruzione in mattoni, probabilmente una casa romana, cioè, suddivisa in piccoli appartamenti disposti intorno a un cortile nel quale troviamo un tempietto Mitriaco della fine del II secolo. L’altro edificio è una più grandiosa struttura, rettangolare, costruita con grandi blocchi di tufo. All’interno di questo rettangolo vi è un cortile.
Gli architetti del IV secolo non fecero altro che interrare le stanze a pianterreno e il cortile, fino all’altezza del primo piano. Portato a questo nuovo livello, il cortile divenne la navata centrale della chiesa e le stanze che si affacciavano dalle due parti sul cortile furono trasformate nelle due navate laterali quali oggi ci appaiono. Poi alla chiesa rettangolare fu aggiunto un’abside.
Così completata, la  basilica durò fino al 1100 circa, quando si scoprì che la costruzione era pericolante e doveva essere abbandonata. La chiesa del IV secolo fu riempita di pertrame fino in cima alle colonne che delimitavano le tre navate e su queste fondamenta fu eretta una seconda edizione della vecchia basilica, però di dimensioni un po’ ridotte. E così un nuovo San Clemente, quello di oggi, apparve.

giovedì 11 aprile 2013

Roma Sotterranea: le domus romane al Celio - Prossimi appuntamenti - Prenota il tuo tour - guidaturisticaroma@libero.it


Sotto la basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio, fondata all’inizio del V secolo dal senatore Pammachio, si estende uno straordinario complesso di edifici residenziali di età romana.
La tradizione identifica questi luoghi con la casa in cui i Ss. Giovanni e Paolo abitarono e furono sepolti, dopo avervi subito il martirio sotto il regno dell'imperatore Giuliano l'Apostata (361-363 d.C.).
Il complesso archeologico, scoperto nel 1887 da Padre Germano di S. Stanislao, rettore della Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio ancora oggi officiata dai Padri Passionisti, svela un suggestivo itinerario attraverso oltre 20 ambienti ipogei su vari livelli, in parte affrescati con pitture databili tra il III secolo d.C. e l'età medievale.
Un susseguirsi di sale decorate, un dedalo di strutture stratificate, tagliate dalla fondazione della chiesa, mostrano uno spaccato di vita quotidiana ed un'interessante commistione di temi culturali e religiosi. Da caseggiato popolare (insula) a ricca domus, fino alla costruzione del titulus cristiano: queste le vicende del monumento che nasce dalla fusione di una serie di edifici.

Il nucleo principale è costituito da una domus su due livelli, del II secolo d.C., occupata da un impianto termale privato (balneum) al piano inferiore e da un'insula, caratteristico caseggiato popolare con un portico e taberne al livello stradale ed abitazioni ai piani superiori, costruita all'inizio del III secolo d.C. lungo il Clivo di Scauro.

La straordinaria stratificazione archeologica e l'ottimo stato di conservazione delle strutture si individua già all'esterno, poiché l'attuale muro perimetrale della chiesa paleocristiana ha inglobato la facciata dell'antica
 insula, della quale si riconoscono il portico ad archi lungo il Clivo di Scauro e le finestre di due dei piani superiori.Le diverse unità abitative furono unite insieme nel corso del III secolo d.C. da un unico proprietario e trasformate in un'elegante domus pagana con ambienti di rappresentanza decorati da affreschi di pregio.

mercoledì 3 aprile 2013

Ostia Antica















I resti dell’antica Ostia si inseriscono in un contesto geografico e territoriale molto diverso da quello antico: infatti in età romana il Tevere costeggiava il lato settentrionale dell’abitato, mentre ora ne tocca solo in minima parte un tratto del settore occidentale, essendo stato il suo letto trascinato a valle da una rovinosa e famosa alluvione, nel 1557; inoltre la linea di costa, in origine vicina alla città, risulta attualmente distante di circa 4 km, per l’avanzata della terraferma dovuta ai detriti lasciati dal fiume negli ultimi 2.000 anni. Ostia era quindi una città sorta – con un suo porto fluviale – sul mare e sul fiume, e questa sua particolare posizione ne determinò l’importanza attraverso i secoli sotto il profilo strategico-militare e sotto quello economico.
Un’antica tradizione ne attribuiva la fondazione al quarto re di Roma, Anco Marzio, intorno al 620 a.C., per lo sfruttamento delle saline alla foce del Tevere (da cui il nome Ostia, da ostium = imboccatura). Comunque, i resti più antichi sono rappresentati da un fortilizio (castrum) in blocchi di tufo costruito dai coloni romani nella seconda metà del IV secolo a.C., con scopi esclusivamente militari, per il controllo della foce del Tevere e della costa laziale. Successivamente, soprattutto dopo il II secolo a.C., (quando Roma aveva ormai il predominio su tutto il Mediterraneo), cominciò a venir meno la funzione militare della città, destinata a diventare in poco tempo il principale emporio commerciale della capitale.