lunedì 6 maggio 2013

Terme di Caracalla +NUOVA APERTURA AL PUBBLICO dei SOTTERANEI. LA DECORAZIONE ARCHITETTONICA DELLE TERME - Prenota il tuo tour guidaturisticaroma@libero.it - 380.9035041

Le Thermae Antoninianae, uno dei più grandi e meglio conservati complessi termali dell’antichità, furono costruite nella parte meridionale della città per iniziativa di Caracalla, che dedicò l’edificio centrale nel 216 d.C.
La pianta rettangolare è tipica delle “grandi terme imperiali”. Le terme non erano solo un edificio per il bagno, lo sport e la cura del corpo, ma anche un luogo per il passeggio e lo studio. Si entrava nel corpo centrale dell’edificio da quattro porte sulla facciata nord-orientale. Sull’asse centrale si possono osservare in sequenza il calidarium, il tepidarium, il frigidarium e le natatio; ai lati di questo asse sono disposti simmetricamente attorno alle due palestre altri ambienti.
Le Terme di Caracalla sono uno dei rari casi in cui è possibile ricostruire, sia pure in parte, il programma decorativo originario. Le fonti scritte parlano di enormi colonne di marmo, pavimentazione in marmi colorati orientali, mosaici di pasta vitrea e marmi alle pareti, stucchi dipinti e centinaia di statue e gruppi colossali, sia nelle nicchie delle pareti degli ambienti, sia nelle sale più importanti e nei giardini. Per l’approvvigionamento idrico fu creato un ramo speciale dell’acquedotto dell’Acqua Marcia, l’Acqua Antoniniana. Restaurato più volte, l’impianto termale cessò di funzionare nel 537 d.C.

NUOVA APERTURA AL PUBBLICO: I SOTTERANEI. LA DECORAZIONE ARCHITETTONICA DELLE TERME DI CARACALLA

I sotterranei, restituiscono  il cuore tecnologico delle terme, dove erano previsti i depositi di legname, un mulino ad acqua, l'impianto di riscaldamento con i forni e le caldaie, fino all'impianto idrico tubature. Fino al Mitreo, il più grande di Roma se non di tutto l'impero che occupa un'intera galleria dei sotterranei, trasformata subito dopo l'inaugurazione delle terme, un gioiello restituito al pubblico ad ottobre scorso dopo dieci anni di chiusura e un lavoro di restauro. 

Insomma, i sotterranei costituivano un sistema perfettamente organizzato per permettere agli inservienti di sopperire alle necessità del funzionamento di un complesso termale così grande e con un numero di frequentatori che, calcolando le dimensioni delle vasche e degli ambienti, e il tempo medio di sosta per le fasi della ginnastica, della sauna, del bagno caldo e freddo, raggiungeva facilmente le seimila-ottomila persone al giorno, se non oltre. Una apertura-evento a tutti gli effetti per gli appassionati di archeologia anche perché la visita ai sotterranei consente di scoprire un repertorio di capitelli e fregi colossali con raffinatissime scene figurate, tutti apparati decorativi delle Terme di Caracalla, che hanno scritto un capitolo a parte nella storia dell'arte romana. 

"Sono tutti pezzi magnifici ed imponenti che ci permettono di immaginare e ricostruire la fastosità della decorazione originaria - racconta Marina Piranomonte - Se infatti le statue che si sono salvate dalle calcare e dai marmorarii medievali sono tutte confluite nei musei d'Europa, in particolare nel Museo Nazionale Archeologico di Napoli, circa 2600 frammenti di varia misura degli ordini architettonici sono rimasti immagazzinati qui nei sotterranei". Oggi, con un allestimento museale curato dall'architetto Fabio Fornasari, i sotterranei diventano un Antiquarium spettacolare, reso ancora più suggestivo dall'effetto penombra propria degli ambienti ipogei. 

Il percorso espositivo raggruppa i reperti decorativi secondo l'ordine degli ambienti cui appartengono. Ed è qui che entra in gioco l'importante studio di tutta la decorazione architettonica delle Terme di Caracalla, portato avanti in oltre venti anni di lavoro dalla studiosa Gunhild Jenewein dell'Istituto Storico Austriaco. "Tra le scoperte da lei compiute, una è senz'altro la più importante: aver individuato un rilievo a carattere storico nella decorazione delle palestre dove spicca inaspettatamente la rappresentazione delle campagne contro i barbari dell'imperatore". Un tema quanto mai insolito in un ambiente termale, che rivoluziona l'interpretazione di queste sale, dimostrando che le Terme furono il Foro imperiale di Caracalla a Roma.