venerdì 31 maggio 2013

Villa Adriana - DA POSTICIPARE PER LA PRESENZA DI MOSTRE





Costruita tra il 118 e 138 d.C. da  Adriano (Publius Aelius Hadrianus) nato probabilmente ad Italica, presso Siviglia (Spagna), il 24 gennaio del 76 d.C.; adottato da Traiano, cugino del padre, gli successe nell’Impero nel 117 d. C.
La Villa si distribuì su un’area di almeno 120 ettari, su un pianoro tufaceo compreso tra due fossi, quello dell’acqua Ferrata ad est e quello di Risicoli o Rocca Bruna ad ovest. Per realizzare  un complesso così grandioso Adriano decise di spostare la propria residenza fuori della capitale, scegliendo un territorio verde e ricco di acque, nei pressi di Tivoli, a 28 km da Roma, sui banchi tufacei che si allargano ai piedi dei Monti Tiburtini.
Attualmente l’area visitabile è di ca. 40 ettari.
Le fonti letterarie ci tramandano che Adriano, personalità estremamente versatile, amò in particolar modo l’architettura, cui si dedicò personalmente; le caratteristiche dell’impianto della Villa, che si differenziano dalle consuetudini architettoniche dell’epoca, dimostrano fuori ogni dubbio questa sua partecipazione e competenza. A Roma, un esempio in tal senso può essere costituito dal Tempio di Venere e Roma, eretto nel Foro, ma anche  il Pantheon, rifacimento del precedente tempio costruito da Agrippa, da alcuni studiosi attribuito ad Apollodoro di Damasco, architetto ufficiale dell’imperatore Traiano, fu costruito in forma nuova e con tecniche innovative. A Roma si conserva un altro importante monumento fatto erigere da Adriano, Castel Sant’Angelo, originariamente  destinato a tomba dell’imperatore e successivamente trasformato in fortezza dello Stato Pontificio.
La Villa comprende edifici residenziali, terme, ninfei, padiglioni, giardini che si alternano secondo una distribuzione del tutto inusuale, che non rispecchia la consueta sequenza di ville e domus, anche imperiali.
I vari edifici erano collegati fra loro, oltre che da percorsi di superficie, anche da una rete viaria sotterranea carrabile e pedonale per i servizi.
Straordinaria era la ricchezza della decorazione architettonica e scultorea della villa che è stata oggetto di frenetiche e sistematiche ricerche a partire dal Rinascimento.  Le spoliazioni di marmi, avvenute già in età medioevale per reimpieghi di vario tipo, hanno determinato una dispersione tale dell’apparato decorativo della villa, che quasi tutti i principali musei e collezioni di Roma e del resto dell’Italia, nonché d’Europa, annoverano tra le loro opere esemplari provenienti da Villa Adriana.
 Nel 1999 Villa Adriana è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
-Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio

giovedì 9 maggio 2013

La Notte dei Musei 18 maggio 2013 - Museo Palazzo Massimo


Visita Guidata Museo Palazzo Massimo 
Ingresso: Gratuito 
VISITA GUIDATA € 8.00 - "Gratuita bambini fino 12 anni"

Prenotazioni Obbligatorie: guidaturisticaroma@libero.it - 380.9035041






martedì 7 maggio 2013

Visita Guidata Terme di Caracalla (Terme + sotterranei) - SABATO 25 MAGGIO

Appuntamento in sito presso la Biglietteria ore 15.30 
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:
guidaturisticaroma@libero.it -380.9035041



INFO & COSTI
Biglietto unico valido 7 giorni per i siti delle Terme di Caracalla, Villa dei Quintili e Mausoleo di Cecilia Metella.
Intero € 7,00
Ridotto € 4,00 (tra i 18 e i 24 anni e docenti)
Gratuito (sotto i 18 e sopra i 65)
VISITA GUIDATA € 8.00
"Gratuita" bambini fino 12 anni 

lunedì 6 maggio 2013

Terme di Caracalla +NUOVA APERTURA AL PUBBLICO dei SOTTERANEI. LA DECORAZIONE ARCHITETTONICA DELLE TERME - Prenota il tuo tour guidaturisticaroma@libero.it - 380.9035041

Le Thermae Antoninianae, uno dei più grandi e meglio conservati complessi termali dell’antichità, furono costruite nella parte meridionale della città per iniziativa di Caracalla, che dedicò l’edificio centrale nel 216 d.C.
La pianta rettangolare è tipica delle “grandi terme imperiali”. Le terme non erano solo un edificio per il bagno, lo sport e la cura del corpo, ma anche un luogo per il passeggio e lo studio. Si entrava nel corpo centrale dell’edificio da quattro porte sulla facciata nord-orientale. Sull’asse centrale si possono osservare in sequenza il calidarium, il tepidarium, il frigidarium e le natatio; ai lati di questo asse sono disposti simmetricamente attorno alle due palestre altri ambienti.
Le Terme di Caracalla sono uno dei rari casi in cui è possibile ricostruire, sia pure in parte, il programma decorativo originario. Le fonti scritte parlano di enormi colonne di marmo, pavimentazione in marmi colorati orientali, mosaici di pasta vitrea e marmi alle pareti, stucchi dipinti e centinaia di statue e gruppi colossali, sia nelle nicchie delle pareti degli ambienti, sia nelle sale più importanti e nei giardini. Per l’approvvigionamento idrico fu creato un ramo speciale dell’acquedotto dell’Acqua Marcia, l’Acqua Antoniniana. Restaurato più volte, l’impianto termale cessò di funzionare nel 537 d.C.

NUOVA APERTURA AL PUBBLICO: I SOTTERANEI. LA DECORAZIONE ARCHITETTONICA DELLE TERME DI CARACALLA

I sotterranei, restituiscono  il cuore tecnologico delle terme, dove erano previsti i depositi di legname, un mulino ad acqua, l'impianto di riscaldamento con i forni e le caldaie, fino all'impianto idrico tubature. Fino al Mitreo, il più grande di Roma se non di tutto l'impero che occupa un'intera galleria dei sotterranei, trasformata subito dopo l'inaugurazione delle terme, un gioiello restituito al pubblico ad ottobre scorso dopo dieci anni di chiusura e un lavoro di restauro. 

Insomma, i sotterranei costituivano un sistema perfettamente organizzato per permettere agli inservienti di sopperire alle necessità del funzionamento di un complesso termale così grande e con un numero di frequentatori che, calcolando le dimensioni delle vasche e degli ambienti, e il tempo medio di sosta per le fasi della ginnastica, della sauna, del bagno caldo e freddo, raggiungeva facilmente le seimila-ottomila persone al giorno, se non oltre. Una apertura-evento a tutti gli effetti per gli appassionati di archeologia anche perché la visita ai sotterranei consente di scoprire un repertorio di capitelli e fregi colossali con raffinatissime scene figurate, tutti apparati decorativi delle Terme di Caracalla, che hanno scritto un capitolo a parte nella storia dell'arte romana. 

"Sono tutti pezzi magnifici ed imponenti che ci permettono di immaginare e ricostruire la fastosità della decorazione originaria - racconta Marina Piranomonte - Se infatti le statue che si sono salvate dalle calcare e dai marmorarii medievali sono tutte confluite nei musei d'Europa, in particolare nel Museo Nazionale Archeologico di Napoli, circa 2600 frammenti di varia misura degli ordini architettonici sono rimasti immagazzinati qui nei sotterranei". Oggi, con un allestimento museale curato dall'architetto Fabio Fornasari, i sotterranei diventano un Antiquarium spettacolare, reso ancora più suggestivo dall'effetto penombra propria degli ambienti ipogei. 

Il percorso espositivo raggruppa i reperti decorativi secondo l'ordine degli ambienti cui appartengono. Ed è qui che entra in gioco l'importante studio di tutta la decorazione architettonica delle Terme di Caracalla, portato avanti in oltre venti anni di lavoro dalla studiosa Gunhild Jenewein dell'Istituto Storico Austriaco. "Tra le scoperte da lei compiute, una è senz'altro la più importante: aver individuato un rilievo a carattere storico nella decorazione delle palestre dove spicca inaspettatamente la rappresentazione delle campagne contro i barbari dell'imperatore". Un tema quanto mai insolito in un ambiente termale, che rivoluziona l'interpretazione di queste sale, dimostrando che le Terme furono il Foro imperiale di Caracalla a Roma.